Il bruxismo, cause e conseguenze
Il bruxismo, il termine deriva dal greco βρύχω, brùcho, che significa digrignare (i denti).
Il disturbo induce il digrignamento dei denti in modo assai spesso non consapevole.
Si calcola che le persone che soffrono di bruxismo siano un numero sempre crescente, si parla di oltre il 40% e il dato è in aumento. Il 20% dei casi sembrano essere piuttosto gravi, ma il numero delle persone a rischio preoccupa la comunità scientifica odontoiatrica.
Complici lo stresso e lo stile di vita accelerato del nostro tempo, le diagnosi sono sempre più frequenti. Ma vediamo di cosa si tratta.
Serrare i denti è un’azioni che si verifica in modo non cosciente e quindi involontariamente, sia di giorno che (più spesso) di notte.
La causa è da ricercare principalmente in due direzioni: quella genetica e quella psicosomatica. Parliamo di bruxismo di origine genetica nel caso di malformazioni mandibolari o problemi di malocclusione.
Il bruxismo più diffuso però è quello riconducibile a stati psicologici È interessante analizzare le cause alla base del bruxismo: possono essere di origine psicosomatica o fisica, a seconda dei casi. Fra quelle di tipo genetico, ci sono ad esempio i casi di malformazioni della mandibola.
I disturbi dovuti invece a stress e altre patologie psichiche inducono un digrignamento involontario legato proprio a stati emotivi negativi.
Ci ritroviamo cosi a stringere i denti, proprio come suggerisce il proverbio, per tollerare le difficoltà e andare avanti, senza renderci conto che stiamo invece peggiorando la nostra condizione di salute associando al disagio psicologico una somatizzazioni pericolosa.
Le conseguenze
Il disturbo può nascere in modo attenuato ma protraendosi diventa nel tempo sempre più grave fino a provocare dalle abrasioni superficiali a vere e proprie fratture dei denti a cui si associeranno necrosi e calcificazioni.
Solitamente la persona che ne è affetta non sente particolari disturbi fino a che la situazione non si aggrava. In tal caso si può avvertire una sensazione dolorosa leale orecchie o alle mascelle per l’interessamento dell’articolazione temporo-mandibolare., che nel tempo può tradursi anche nella comparsa di forti mal di testa.
L’usura della superficie masticatoria è il primo segnale e facilità l’insorgere della carie. L’erosione successiva espone la dentina e provoca fratture anche molto dolorose, che possono portare alla perdita del dente.
Queste riflessioni devono imporre necessariamente un innalzamento del livello di attenzione soprattutto in considerazione del fatto che, se valutato precocemente, si può intervenire efficacemente attraverso l’uso di un dispositivo ortodontico, detto BITE, che contiene il movimento di digrignamneto, alleggerendo la tensione sulle arcate dentali.
Il #COS raccomanda controlli regolari a scopo preventivo.
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