Bruxismo, un problema diffuso da affrontare con serietà
Il bruxismo consiste nel digrignamento dei denti fino a farli stridere, dovuto alla contrazione della muscolatura masticatoria in genere durante il sonno e raramente anche durante il giorno.
Il bruxismo non ha uno scopo (parafunzione), è involontario e può durare per 5/10 secondi tanto che può essere anche violento, non disturba chi ne è affetto, ma spesso chi gli sta vicino. Il fenomeno può ripetersi varie volte durante la notte. Studi clinici, che utilizzano artefatti sul tracciato dell’elettroencefalogramma, dimostrano che il bruxismo compare nella fase II del sonno ma in rari casi anche nella fase REM a dimostrare l’involontarietà del fenomeno.
Esiste anche un tipo di serramento mandibolare che induce a mantenere contratti i muscoli masticatori senza sfregamento dei denti ed è una forma che è emersa recentemente, dovuta a forte stress, all’uso di alcool, droghe e altre sostanze che alterano lo stato psico-fisico.
Soffrono di bruxismo anche i bambini, soprattutto nella prima età scolare. Oggi è definito “disturbo del movimento in sonno”. Scompare nella maggior parte dei casi con la crescita, quando la dentizione permanente si completa. Nei bambini il bruxismo è legato ai “microrisvegli” disturbi del sonno legati sia a fattori di stress emotivo che a qualsiasi altra causa , come un forte rumore o raffreddore, otite, laringite, che ne interrompa il sonno. Dato che può essere il campanello d’allarme di tensioni emotive i pediatri consigliano di creare una situazione di serenità al momento di mettere i bambini a letto.
Il soggetto affetto da bruxismo spesso presenta al risveglio dolori mandibolari o mal di testa e dolori al collo e alle spalle. Il dentista si accorge del fenomeno perché i denti subiscono una progressiva usura a livello dello smalto. Questo favorisce anche l’insorgenza di carie perché lo smalto viene continuamente sollecitato. Addirittura l’abrasione dello smalto può far emergere la dentina, cosicchè l’erosione dentale è ancora più grave. Nel tempo il paziente può fratturarsi o perdere i denti, può avere difficoltà ad aprire la bocca e avvertire un aumento della sensibilità al caldo e al freddo. Nei casi più gravi il soggetto affetto da bruxismo può subire danni all’osso con possibile scollamento della gengiva.
Si tratta di un fenomeno che interessa il 5-20% della popolazione e che può derivare da una predisposizione familiare. Inoltre spesso il bruxismo si manifesta in età adulta quando già in età infantile era presente.
Il fenomeno però può essere causato anche da malformazioni della mandibola, malocclusioni, cattiva postura durante il sonno o la veglia, stress e alterazioni dello stato psichico in generale.
Non esiste una terapia specifica per questo problema.
Per curare questa condizione il dentista usa dei bite che proteggono i denti dall’erosione. Il bite (morso) è un apparecchio rigido finalizzato a proteggere i denti come un cuscinetto che impedisce il contatto diretto dei denti fra loro, ed allevia la tensione articolare e muscolare. In genere va portato tutta la notte per un periodo di tempo stabilito dal dentista. Nel caso in cui il bruxismo si manifesti durante il giorno diventa importante anche una adeguata terapia comportamentale.
Oggi esistono vari tipi di bite, ma quello che può essere usato senza controindicazioni è il bite rigido in plastica trasparente, prescritto esclusivamente dal dentista. Il medico, dopo aver diagnosticato il problema, prende le impronte della bocca e procede a costruire su misura l’apparecchio più adeguato a risolvere il problema del paziente. Ovviamente è il medico che sceglierà un materiale o un altro, dipende dalla tipologia del problema del paziente. I bite comprati in farmacia possono a lungo andare creare altri tipi di problemi o non risolvere niente.
Di nuovo è importante affidarsi al lavoro di odontoiatri esperti e seguire le loro soluzioni. Al COS sarai in mani sicure!