Bruxismo… quando stringere i denti è sbagliato
La parola bruxismo indica l’abitudine a stringere e digrignare i denti.
I sintomi del bruxismo, così come le complicazioni che ne derivano sono piuttosto facili da individuare, mentre le cause, un tempo attribuite ad un problema di malocclusione o comunque dell’apparato masticatorio, vengono ormai collegate ad uno stato di tensione psicologica del paziente.
In Italia quasi 18milioni di persone, numero in continuo aumento, soffrono di questo disturbo che non risparmia nemmeno i bambini.
I ritmi di vita sempre più frenetici, le preoccupazioni, la voglia di emergere, lo spirito competitivo (ma anche abitudini sbagliate come il fumo o l’abuso di alcolici) ci fanno stringere “letteralmente” i denti con forza… e che forza!
Mentre il normale processo masticatorio esercita su ogni dente una pressione che va dai 10 ai 15 kg, si stima che la stretta legata al bruxismo possa arrivare ad una pressione di oltre 50kg per dente.
È ovvio che una tale abitudine, a lungo andare, danneggi non solo i denti, ma determini anche l’insorgere di problemi muscolari ed infiammatori che possono sfociare in dolori articolari, attacchi di cefalea o apnee notturne.
Chi soffre di bruxismo può ritrovarsi a stringere o digrignare i denti durante il giorno oppure, così come accade nella maggioranza dei casi, mentre dorme.
Molteplici studi collegano il bruxismo diurno ad una forte tensione emotiva e, per quanto possa essere complesso controllare una risposta involontaria, molti pazienti riescono a cambiare le loro abitudini applicando tecniche per la riduzione dello stress o con l’aiuto del fisioterapista.
Purtroppo però, la maggioranza delle persone che soffrono di bruxismo non ne sono affatto consapevoli perché digrignano i denti solo durante il sonno e ad accorgersene per primi potrebbero essere il partner o i genitori, che sentono il tipico rumore di sfregamento, o l’odontoiatra che, controllando la bocca, può notare un’usura anomala dei denti, associata magari ad un iper-sviluppo dei muscoli masticatori o ad una qualche malformazione dei tessuti molli della bocca.
Dal momento che i problemi si verificano mentre la persona non è cosciente, è necessario l’intervento di più figure professionali.
Inutile dire che, anche in questo caso, il fai da te non è la strada da perseguire.
Spetterà al vostro medico consigliarvi come affrontare lo stress che causa il problema e al dentista a proteggere i vostri denti.
Oltre ad allontanarsi da caffeina, alcol e sigarette, potrebbe essere indispensabile infatti una terapia psicologica o farmacologica per controllare lo stato ansioso da un lato e la realizzazione di un bite da indossare durante il sonno che, per non creare danni ulteriori, deve essere fatto su misura.