L’agenesia degli incisivi laterali: quando gli incisivi non spuntano
L’assenza degli incisivi laterali superiori (agenesia) è una delle alterazioni congenite più comuni nel mondo dell’odontoiatria.
Questa problematica colpisce la dentatura permanente del 2/3% della popolazione italiana e provoca nei pazienti gravi disagi funzionali e psicologici.
Le agenesie possono alterare l’intercuspidazione, modificare le basi ossee in corrispondenza del dente mancante, determinare uno spostamento delle linee mediali dentali ed inoltre riflettersi negativamente sull’estetica del sorriso.
Nel corso dell’ultimo decennio sono state formulate diverse ipotesi circa le cause che possono condurre all’insorgere di queste anomalie, associate in prevalenza ad alterazioni genetiche.
L’agenesia può manifestarsi con un semplice spazio non riempito dall’eruzione del dente permanente oppure con la permanenza in arcata, oltre i tempi normali, di uno o più “denti di latte”.
La diagnosi viene poi confermata dalle opportune indagini radiologiche (radiografia o ortopantomografia).
Per garantire i migliori risultati estetici e funzionali, scegliere e portare a termine il trattamento che meglio si addice al caso specifico e all’età del paziente, è necessario l’intervento di un vero e proprio team di professionisti (ortodontista, implantologo e parodontologo).
Nei casi di agenesie degli incisivi laterali superiori, dopo aver identificato il tipo di malocclusione che ne è seguito e le condizioni dei denti adiacenti lo spazio vuoto, l’ortodontista valuta se esiste, o può essere creato, uno spazio ottimale per ospitare un incisivo laterale protesico (a ponte o su impianto).
Se è possibile, l’ortodontista procede all’apertura degli spazi vuoti per permettere all’implantologo di inserire i denti mancanti, altrimenti opta per la chiusura degli spazi e la sostituzione estetica del canino.
Apertura ortodontica degli spazi e inserimento protesico o implanto-protesico dei denti mancanti
Con la terapia ortodontica, si ridistribuisce lo spazio disponibile chiudendo gli spazi presenti tra gli incisivi anteriori e allontanando i canini fino a creare lo spazio necessario per sostituire l’incisivo laterale mancante.
Una volta completata l’apertura, si passa all’inserimento della protesi.
Si potrebbe optare per:
– una protesi fissa parziale cementata in resina, che non necessita di perni monconi;
– una protesi fissa parziale a cantilever, utilizzando il canino come dente di sostegno;
– un restauro supportato da impianto.
Quest’ultima strada, che è la migliore e la più conservativa, può essere intrapresa al termine della crescita dei mascellari e dello sviluppo dei processi alveolari. In alcuni casi potrebbe essere necessario servirsi di tecniche di incremento osseo qualora il livello di quest’ultimo non fosse adeguato.
Chiusura ortodontica degli spazi e sostituzione estetica del canino
Qualora il paziente presenti elementi dentari anteriori con una corretta inclinazione e un’assenza di spazi sufficiente a alloggiare la protesi, oppure una situazione complessiva che verrebbe peggiorata dall’apertura ortodontica, si opta per la chiusura ortodontica degli spazi e la sostituzione estetica dei canini.
Prima di procedere deve essere valutata anche la forma e il colore del canino, che è di per sé diverso dall’incisivo per dimensione, superficie, colore e traslucenza.
Al termine del trattamento ortodontico, il canino viene opportunamente rimodellato tendendo ad evitarne, se possibile, la devitalizzazione.