Impianto a carico immediato
L’implantologia dentale permette di ripristinare il sorriso di un paziente che abbia perduto dei denti naturali, garantendo un risultato valido da un punto di vista sia estetico sia funzionale.
Con gli impianti si ottiene una riabilitazione fissa delle capacità masticatorie evitando al paziente tutti i fastidi legati alle protesi mobili.
L’intervento implantologico viene eseguito inserendo nell’osso mandibolare o mascellare, dei perni in titanio (che è un materiale completamente biocompatibile), che servono da sostegno per elementi dentali artificiali.
Fino a qualche tempo fa era ritenuto necessario attendere un periodo variabile dai 2 agli 8 mesi dal momento dell’inserimento dell’impianto prima di posizionare l’elemento dentale artificiale.
Oggi la tendenza è di abbreviare quanto più possibile queste tempistiche per ridurre al minimo il disagio per il paziente.
Gli elementi artificiali vengono inseriti, a seconda dei casi, immediatamente (carico immediato), in un periodo che va da una settimana a 2 mesi (breve periodo) o dopo 2 mesi (metodica convenzionale).
Molti sono stati gli studi volti a verificare quale impatto possa avere questa variabile temporale sul successo dell’intervento implantologico e tra questi spicca il lavoro di Esposito, Grusovin, Maghaireh H che, dopo aver valutato 1217 pazienti ai quali erano stati inseriti un totale di 2120 impianti, hanno potuto concludere: “non ci sono prove convincenti di una differenza significativa di problematiche legate all’inserimento di impianti in relazione al tempo trascorso tra l’inserimento dell’impianto e dell’elemento dentale artificiale”.
Queste evidenze scientifiche confermano, ancora una volta, come in caso di mancanza di uno o più denti, l’impianto dentale sia la miglior strategia terapeutica per il paziente, sia in termini di funzionalità, sia in termini temporali.
Per comprendere se un paziente possa essere un buon candidato per un impianto a carico immediato è necessario un esame prechirurgico approfondito per valutare la qualità e la quantità di osso disponibile per l’inserimento del perno.
Tale valutazione verrà fatta attraverso lo studio radiologico del distretto orofacciale. Oltre all’l’ortopantomografia tradizionale, fondamentale sarà l’esame TC-dentascan dei mascellari e dei seni paranasali, che offrendo un’immagine dettagliata tridimensionale della tessuto osseo disponibile e della sua struttura qualitativa permette di raccogliere tutte le informazioni necessarie a decidere che impianti posizionare, dove posizionarli e in che numero.
A questa valutazione seguirà un’anamnesi completa per valutare lo stato di salute complessivo del paziente (patologie pregresse o in atto, assunzione di farmaci che non consentono la riabilitazione protesica implantologica).
Tendenzialmente si può sostenere che un paziente che non abbia necessità di una rigenerazione ossea sia un buon candidato per l’impianto a carico immediato.
Qualora sia invece necessario provvedere ad una rigenerazione/ricostruzione ossea, sarà il dentista, caso per caso, a decidere se eseguire questa procedura contemporaneamente all’inserimento degli impianti, o in momenti successivi.